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Damien Seguin

Oggi vogliamo parlarvi di un uomo a dir poco eccezionale, sia dal punto di vista umano che atletico: Damien Seguin.

Nato il 3 settembre 1979 a Briançon (Alte Alpi), Damien è uno skipper francese pluripremiato di fama mondiale. La sua carriera sportiva ha davvero dell’incredibile.

Il 41enne francese è nato senza mano sinistra, ma questo non gli ha impedito di seguire il suo sogno e distinguersi sia nella vela paralimpica che nelle regate d’altura.

Sposato con due figli, Ethan e Marjane, Damien non ha mai mollato e ha dimostrato al mondo che un handicap non può essere un motivo per escludere un atleta da una competizione.

Discriminato molte volte per la sua disabilità, Damien è riuscito a distinguersi anche nel dominio dello sport normodotato.  

Nel 2010 è il primo disabile a partecipare alla Route du Rhum e oggi è il primo disabile nella storia a partecipare ad un Vendée Globe (il vertice delle regate in solitario senza sosta né assistenza).

Biografia

All’età di 10 anni, Damien ha il suo primo incontro con la vela alla Route du Rhum: la regata di yacht tra Saint Malo, Bretagna, Francia e Pointe-à-Pitre, Guadalupa, Francia; da quel momento non riesce a pensare ad altro.

Chiede ai suoi genitori di prendere lezioni di vela e comincia l’avventura. Dopo varie occasioni, nel 2002 scopre la vela paralimpica, due anni dopo vince i suoi primi Giochi ParalimpiciIi, il primo oro ad Atene.

Oggi, con cinque titoli mondiali alle spalle, l’uomo che ha passato la vita a convincere il mondo dello sport che il suo handicap non è un ostacolo, ha tagliato il traguardo al 6° posto della più ardua tra le sfide nel mondo delle regate d’altura: il Vendée Globe.

Determinato e costantemente impegnato per eccellere, Damien non mette da parte il suo impegno per rendere la pratica sportiva un mondo aperto a tutti e supportare l’uguaglianza tra persone meno abili e persone abili.

Il Gruppo APICIL ed i suoi membri e Intégrance Mutual Insurance, specialisti nel supporto di persone meno abili e non autosufficienti, hanno scelto di affiancare lo skipper in questa grande sfida.

A suo agio in questa gara interplanetaria, Damien ha anche fatto quindi brillare molto forte il messaggio di inclusione e sostegno delle persone meno abili che sostiene da anni e che ha voluto portare in giro per il mondo con il Gruppo APICIL.

Carriera

Elencare tutti i suoi successi sarebbe davvero una impresa impossibile.

Seguin è detentore di una tripla medaglia paralimpica nel 2.4mR disabili: medaglia d’oro ad Atene 2004 e Rio 2016 e argento a Pechino 2008.

Nel 2012 è il portabandiera francese alle olimpiadi di Londra dove, tra i normodotati, arriva 4° e ritrova il podio con il 3° posto ai Campionati del Mondo 2014.

Diventa così detentore di ben cinque titoli mondiali in questa disciplina.

Dopo i successi ottenuti dalla vela paralimpica decide di tentare le regate d’altura con l’ambizione di entrare nel circuito dei grandi navigatori; non è stato facile.

Nel 2005 prova per la prima volta l’iscrizione al Solitaire du Figaro (yacht monotipo di 10,20 metri lunghezza con l’imbarcazione scelta per il campionato francese Elite Offshore Racing) ma viene rifiutato proprio per la sua disabilità, riesce ad entrare l’anno dopo.

Lo skipper è poi passato alla vela oceanica a corto raggio nella Classe 40 (monoscafo lungo 12 metri), gareggiando in una serie di gare con passaggi transatlantici e nel 2010 è il primo disabile a partecipare alla Route du Rhum che tanto lo aveva affascinato da bambino, replicando il sogno nel 2014.

Nel 2011 arriva 2° alla Transat Jacques Vabre, in coppia con il suo caro amico Yoann Richomme.

Nel 2017, l’anno dopo il secondo oro paralimpico, vince il Tour de France a vela e nel 2018 entra nel circuito Imoca 60 (una barca a vela da regata la cui classe è riconosciuta dalla International Sailing Federation), quello del Vendée Globe.

Determinato e costantemente impegnato per eccellere, l’uomo che ha passato anni a convincere gli altri che il suo handicap non è un ostacolo nel partecipare ad alti livelli dello sport normodotato, ha portato a casa un grande risultato, guadagnando il 6° posto a questo Vendée Globe 2020.

Nell’ultima regata in solitario intorno al mondo senza scalo o assistenza, Seguin è il primo disabile nella storia a parteciparvi oltre che a tagliare il traguardo in una posizione davvero eccellente.

Paralimpiadi

Seguin è detentore di una tripla medaglia paralimpica nel 2.4mR disabili: medaglia d’oro ad Atene 2004 e Rio 2016 e argento a Pechino 2008; è quinto campione del mondo in questa disciplina.

Regate oceaniche

Damien Seguin1

Damien non si è mai fermato, si è lanciato nelle regate oceaniche: prima nel Solitaire du Figaro nel 2006, poi nella Class40.

Con due partecipazioni in solitaria nella Route du Rhum (rotta del Rhum) dove arriva 10° nel 2010 e 8° nel 2014 e un 2° posto nella Transat Jacques-Vabre 2011 (rotta del caffè) con il suo amico Yoann Richomme, ha raggiunto traguardi che sembravano innarrivabili.

Dopo aver vinto il Tour de France della Vela nel 2017 con i colori della Française des Jeux, si imbarca nel progetto Vendée Globe nel 2018, rilevando l’ex DCNS di Marc Thiercelin per ottimizzarlo per il 2020.

A bordo della stessa, si classifica 6° nella Route du Rhum del 2018 e 14° nella Transat Jacques Vabre del 2019, sempre con Yoann Richomme.

Vendèe Globe

Seguin è un solitario tra i solitari e la sua storia è del tutto eccezionale anche tra persone già eccezionali per definizione come i navigatori solitari d’altura.

Nel 2018 Seguin entra nel circuito Imoca 60 (una barca a vela da regata la cui classe è riconosciuta dalla International Sailing Federation), quello del Vendée Globe.

Il Vendée è una competizione considerato il vertice delle regate in solitario, si tratta di una regata in solitario intorno al mondo senza scalo o assistenza. Oltre ad essere primo disabile della storia a partecipare ad una competizione di questo tipo, Damien non è il tipo cui basta partecipare.

Decide di partecipare con una barca senza i foil: le ali che fanno volare le barche moderne da qualche anno anche nel giro oceanico.

Seguin taglia il traguardo al 6° posto, contro l’italiano Giancarlo Pedote, a Les Sables d’Olonne nella mattina del 1/02/2021. Il solitario completa un eccezionale tour mondiale che lo pone come rivelazione di questa nona edizione!

A bordo di una barca usata, messa in acqua dal 2008, consigliatagli dal suo amico Jean Le Cam, anche lui al Vendée (su Yes We Cam!).

Ha dimostrato che non solo questa è una competizione in cui c’è spazio per atleti disabili ma anche che non è la disabilità la battaglia più dura da superare in una regata di questo tipo.

Curiosità

Superato il traguardo del Vendée le parole di Darmien sono queste:

“Devi superare te stesso prima ancora di fare il Vendée Globe, quindi sì, il Vendée Globe riguarda il superamento di te stesso. Andremo alla ricerca di risorse inaspettate. Non è per niente che si dice che sia l’Everest dei mari. Devi davvero andare lontano. È una cosa pazzesca!”.

Lo skipper di APICIL Group ha sicuramente illuminato questo Vendée Globe con le sue prestazioni sportive ma anche con la sua personalità giocosa, e porta a casa questa sfida con entusiasmo, invidia ma anche con grande umiltà.

Sul suo blog, pubblicato dal sito della regata, Seguin scrive:

“Inseguo un sogno. C’è qualcosa di cui essere soddisfatto di quello che faccio”

. . . forse è molto più di qualcosa.

Seguin ha rivoluzionato totalmente il mondo della vela; nessuno oserà mai più rifiutarsi di accettare un disabile in una competizione perché chissà, magari avevano di fronte il nuovo Darmien Seguin.

Titoli

Damien Seguin2

2021 – 6th – Vendée-Arctique-Les Sables d’Olonne – Retired

2020 – 10th – Défi Azimut

2019 – 5th – Transat Jacques Vabre

2019 – 1st – Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class

2019 – 16th – Rolex Fastnet Race

2019 – 14th – Défi Azimut

2019 – 11th – Bermudes 1000 Race

2018 – 6th – Route du Rhum

2018 – 4th – Dhream Cup 700

2018 – 3rd – Bermudes 1000 Race

2017 – 1st – Tour de France à la Voile

2016 – 2nd – Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class – Medemblik, NED

2016 – 1s – 2.4 Metre – 2016 Rio Paralympic Games Sailing Competition – BRA 

2015 – 1st – Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class – Melbourne, AUS

2014 – 3rd – IFDS Combined World Championships – Royal Nova Scotia Yacht Squadron, CAN

2014 – 8th – Route du Rhum

2013 – 3rd – IFDS Disabled Sailing World Championships – Kinsale, IRL

2012 – 4th – 2.4 Metre – 2012 London Paralympic Games Sailing Competition – Weymouth and Portland, GBR

2012 – 1st – IFDS Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class – Florida, USA

2011 – 2nd – Transat Jacques-Vabre

2011 – 7th – 2.4 Metre Disabled Men IFDS Disabled Sailing World Championships – Weymouth, GBR

2010 – 5th – 2.4 Metre Disabled Men IFDS Disabled Sailing World Championships – Medemblik, NED

2010 – 10th – Route du Rhum

2008 – 2nd – World Championship 2.4 Metre

2008 – 2nd – 2.4 Metre – 2008 Beijing Paralympic Games Sailing Competition – CHN

2007 – 1st – IFDS Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class – Rochester, USA

2005 – 1st – IFDS Disabled Sailing World Champion – 2.4m Class – Sonderborg Yacht Club, DEN

2004 – 1st – 2.4 Metre – 2004 Athens Paralympic Games Sailing Competition – Aghios Kosmas Olympic Sailing Centre, GRE

2003 – 2nd – IFDS Single Person Keelboat World Championship – 2.4m Class

2003 – 2nd – 2.4 Metre World Championship – Kieler Bay, GER

2002 – 2nd – IFDS Disabled Sailing World Championships – 2.4m Class – Medemblik, NED

2001 – 27th – Formula 18 World Championship – Parkstone YC, Poole, GBR

2000 – 30th – Formula 18 World Championship – Erquy, FRA

1999 – 45th – Tornado World Championship – Vallensbaek, DEN

1998 – 2nd – Hobie 16 – Youth World Championships – Sotogrande, ESP

La nautica veneziana diventa elettrica

Già da molti anni la storica e stupenda città italiana di Venezia punta all’abbattimento del consumo di carboni fossili per le navi da diporto, e non, che rappresentano il trasporto pubblico e privato nei suoi canali.

L’obiettivo di rendere la città a zero-emissioni e portare ad una completa conversione elettrica l’intero settore.

E-concept, la nuova start-up nel settore della green-economy, con sede a Mestre (VE), presenta la prima infrastruttura per la ricarica della nautica elettrica: E-dock.

Idea e il progetto sono stati lanciati per la prima volta dai fondatori della strt-up: Claudio Iannelli, Matteo Bartoli e Francesco Pannoli nell’ottobre del 2020.

Come già accaduto nel settore stradale, anche per il trasporto nautico, la nuova frontiera è l’alimentazione elettrica con postazioni di ricarica.

Si tratta di una sfida davvero ardua per una città così ricca di grande bellezza, ma piena di vincoli pratici.

 E-dock sembra essere il compromesso perfetto.

La chiave di volta tra la esigenza di abbracciare un approccio più green per il trasporto nautico e la conservazione del patrimonio naturale e artistico, verso un approccio più green.

E-dock potrebbe riuscire a raggiungere una reale progressiva decarbonizzazione per ridurre l’impatto ambientale.

Il passaggio dall’attuale sistema di alimentazione endotermico ad un nuovo sistema elettrico privo di emissioni chimiche (gas di scarico e lubrificanti) e fisiche (PM2.5 e PM10) tossiche per l’uomo e per il pianeta.

Il progetto si propone di creare una rete di ricarica a disposizione delle imbarcazioni elettriche per consentire il rifornimento delle batterie durante le soste dedicata alla nautica elettrica da diporto, da lavoro, per il trasporto dei passeggeri; sia per la mobilità nautica pubblica (vaporetti) che privata (inclusi taxi e boat-sharing).

La città di Venezia è stata capace, già dal settembre del 2016, di raggiungere l’obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto 2020 per la riduzione di Co2, con ben quattro anni di anticipo rispetto ai termini che il mondo si era dato.

L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030 fino alla neutralità emissiva entro il 2050; inserendosi così in un piano più complessivo della Comunità Europea.

Come è fatta E-dock?

E-dock1

Il particolare che rende E-dock un progetto ancora più straordinario e affascinante è la volontà, da parte di E-concept, di voler inserire questa tecnologia nel contesto veneziano nel rispetto dei limiti estetici e funzionali del contesto ambientale, architettonico e paesaggistico.

Da qui la scelta geniale di inserire le colonne di ricarica nella tipica palina di ormeggio veneziana, abbattendo l’impatto visivo che avrebbe potuto avere una struttura diversa.

La componente meccanica brevettata di materiali innovativi e la struttura interna hanno davvero dell’incredibile.

La colonna E-dock è composta da materiali plastici 100% riciclabili studiati per essere resistenti agli urti delle imbarcazioni e alle complicazioni dovute all’azione del sale marino; la tecnologia sfruttata è la juice box di Enel X con tre potenze di erogazioni previste: 3,2kW, 7,4kW e 22Kw (a seconda della velocità di ricarica richiesta).

La palina elettrica è composta da due sezioni: una basale di ancoraggio al fondale (dove passano i connettori elettrici) ed una apicale/sommitale nella quale si concentra la dotazione tecnologica (il collegamento con il connettore alla presa tipo 2, modo 3 per allinearsi allo standard di ricarica internazionale) e alla quale si può ormeggiare la barca.

Il sistema è sicuro e di facile manutenzione, il connettore di ricarica può essere inserito solo da terra e la tecnologia è isolata anche dalle inaspettate escursioni si marea (dislivello tra l’altezza dell’alta marea e della bassa marea); la manutenzione è garantita dalla facile rimozione delle componenti tecnologiche isolate e accessibili.

 

La dedizione delle istituzioni

Il 29/10/2020 viene presentato il prodotto/servizio E-dock in conferenza stampa telematica; la prima infrastruttura per la ricarica della nautica elettrica, che permetterà l’avvio del processo di elettrificazione del trasporto nautico veneziano.

La grande partecipazione riscontrata è segno che il progetto ha il sostegno delle istituzioni.

All’incontro hanno preso parte l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano De Martin in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il provveditore alle opere pubbliche regionali Cinzia Zincone, il presidente della Sezione industrie elettriche, degli acquedotti e del gas di Confindustria Venezia, Claudio Fiorentini, il direttore generale di Veritas (la multiutility del Veneto), Andrea Razzini e il direttore comunicazione di Vela, Fabrizio D’Oria.

Tra i relatori anche Elisa Tosoni, responsabile nord-est E-mobility Enel X, Marino Masiero di Assonautica Venezia, Claudio Iannelli di E-concept.

Un passo verso la nautica elettrica già una realtà in molti paesi del Nord Europa.

E-dock alimenta le barche da lavoro di Veritas

La sperimentazione della stazione di ricarica si baserà sull’accordo con Veritas, la multiutility veneziana, che alimenterà due sue barche da lavoro: una con il compattatore e una senza che si occupano del recupero e della lavorazione dei rifiuti urbani. 

Il direttore di Veritas, Andrea Razzini, ha sottolineato il punto cardine del problema: “Non ci sono barche per il ritiro dei rifiuti e non si trovano sul mercato in versione elettrica” perciò Venezia se le deve “inventare”, ma il vincolo può essere una risorsa per sviluppare competenze uniche.

L’obbligo, attraverso il nuovo regolamento edilizio, di dotare le abitazioni in terraferma di sistemi per la ricarica di mezzi elettrici darà la possibilità di rendere E-duck reale.

Oltre alle colonne E-dock servono le barche elettriche in acqua. 

Marino Masiero di Assonautica Venezia su questo tema ha sottolineato la necessità di incentivi per la conversione elettrica, sono stati approvati di recente ma valgono quanto quelli per acquistare i monopattini: “I privati devono essere incentivati per cambiare motore oppure barca.

Oggi ci sono evoluzioni interessanti sulle batterie ma serve un sistema che permetta di accedere ai prodotti sia di piccolo cabotaggio commerciale che di diporto”.

Massimiliano De Martin che ha sottolineato la necessità di Lasciare i combustibili “Il settore nautico va visto dal punto di vista della città perché la barca a Venezia è un mezzo di trasporto urbano.

Per questo da quattro anni stiamo cercando di sensibilizzare i governi che si sono succeduti sull’importanza di garantire anche la rottamazione degli scafi e dei motori delle imbarcazioni, attraverso il rifinanziamento della Legge Speciale”; l’accento sulle politiche promosse per creare nuove energie puntando sull’idrogeno o il recupero dell’olio da cucina attraverso il biodiesel.

Attenzione al greenwashing soprattutto in un contesto europeo dove sono presenti non sono piccole imbarcazioni da diporto full electric ma veri e propri traghetti che trasportano centinaia di passeggeri.

E-dock2

Nell’aprile 2020, il Consiglio comunale di Venezia ha approvato l’adesione al nuovo Patto globale dei sindaci per il clima e l’energia, che impegna il Comune di Venezia a redigere entro il 2022 un nuovo Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC).

Costerà 5 mila euro più i costi di installazione, variabili a seconda del sito.

E’ previsto anche uno sviluppo della ricerca e dello sviluppo di una stazione di ricarica fast utile sia per le barche da lavoro sia per tutte le imbarcazioni impegnate in turni di lavoro ovvero E-dock dovrebbe rispondere alle esigenze del privato cittadino per i suoi spostamenti e di tutto il mondo del lavoro che si basa sulla mobilità su acqua.

Nell’evidenziare la necessità di garantire la manutenzione dei canali, De Martin ha ricordato, infine, il primo Salone nautico di Venezia, il cui obiettivo è stato anche quello di promuovere occasioni di discussione, approfondimento e ricerca sulle nuove barche a basso impatto ambientale.

Ciò ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo dell’industria e della ricerca in vista dell’edizione 2021 della manifestazione in programma dal 29 maggio al 6 giugno dove si svolgerà la prima E-regata che coinvolgerà solo imbarcazioni con motori elettrici.

Per il progetto E-dock, E-concept ha lanciato una campagna di equity crowfunding per la raccolta di fondi alla ricerca sulla piattaforma Ecomill; grazie alla quale è stato incluso nella proposta che ha permesso a Venezia di essere selezionata tra le 126 città europee che partecipano al bando Icc-Intelligent City Challenge.

Nella sola Venezia, oggi, sarebbero oltre 26mila le imbarcazioni da diporto in grado di essere convertite al full-electric o ibrido plug-in in tempi brevi; 10mila (non registrate di lunghezza inferiore ai dieci metri), 1000 barche da trasporto proprio e 400 da trasporto conto terzi (dati Assonautica, riportati da E-concept).

Il sogno è una Venezia silenziosa e sostenibile, dove non si inquinano aria e acqua. Una città proiettata verso un futuro a zero emissioni.

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